I vini dell’annata 2016 riposano nella nostra cantina e noi attendiamo il giusto momento di metterli in bottiglia. E di questo vi daremo notizia.
Desideriamo raccontarvi, con piacere, che la vendemmia 2016 è stata molto buona. Tra la primavera e l’estate 2016 il tempo è stato magnanimo coi nostri vigneti isolani. Da marzo fino a giugno la stagione è stata mediamente piovosa e durante l’estate le temperature sono rimaste leggermente al di sotto della media stagionale. Questo ha giovato in modo rilevante al terreno, che ha potuto conservare un giusto grado di umidità, evitando ogni stress idrico.
Ciò ha regalato grande equilibrio allo sviluppo della pianta e ha consentito che l’uva giungesse a piena maturazione in modo fluido, conservando intatte componenti aromatiche e acidità. Che passeranno nel vino a cui essa darà vita, naturalmente.
La nostra vendemmia è iniziata il 25 agosto, nei vigneti più esposti, in località Lingua (in comune di santa Marina di Salina), lembo di terra estrema che si allunga fin dentro il mare, in quel tratto che fu antica sede di saline. Là l’uva, tutta e sempre esposta alla luce e al calore del sole matura con anticipo.
Abbiamo terminato con la raccolta dell’uva a piena maturazione, il 5 ottobre, vendemmiando in Valdichiesa, località e vallata compresa nella fertile pianura tra i due coni vulcanici di Monte dei Porri e Fossa delle felci. Qui tutto è più riparato e schivo, anche l’uva. Che matura più tardi, dolcemente protetta e coccolata dall’abbraccio delle due montagne.
La nostra vendemmia, dunque, è durata più di un mese. Ogni anno si ripete questo lungo e paziente lavoro di attesa e raccolta, che segue i tempi e i ritmi di maturazione di ogni singolo vigneto, per un totale di oltre una trentina di piccoli appezzamenti (in totale circa 18 ettari), disseminati nell’isola di Salina, a cui si aggiunge lo storico vigneto di Fossa del Monte a Lipari.
I costanti assaggi dalla botte ci dicono già con chiarezza che avremo vini equilibrati, in cui acidità e profumi saranno egualmente protagonisti, in modo bilanciato, conservando intatta la loro componente di fondo, ovvero la salinità legata al loro essere figli di terre vulcaniche.